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Il duro sfogo dello youtuber Faber91 contro Alan Ford n. 661

Il perché lo youtuber Faber91 continui a comprare Alan Ford, buttando via (a mio parere) i 5,00 euro del costo di copertina sono ignoti. Io ho smesso con il n. 652 poiché ormai ogni storia era diventata illeggibile, un caos senza capo né coda e senza che qualcuno presso la 1000voltemeglio (un nome che sembra quasi ironico visto ciò che la serie offre) spieghi che cosa sta succedendo. Faber91 ha comprato il n. 661 e non ci ha capito nulla, come si può vedere in questo video.

E’ probabile che sia tutta una strategia per avere la giustificazione di un video polemico per attirare pubblico, ma secondo me è tempo sprecato. Spiace dirlo ma oggi 5,00 euro per Alan Ford sono uno spreco. Capisco chi continua a comprarlo per collezionismo, ma secondo me, a mio modestissimo modo di vedere, da parte dell’editore presentare storie che non hanno senso non è rispettoso verso chi per decenni lo ha seguito, investendo i suoi soldi.

E ora tocca a Max Bunker aumentare il prezzo di Alan Ford

Tutti gli editori stanno aumentando il prezzo dei fumetti perché la crisi avanza fortissima, di prospettive di miglioramento con l’attuale regime neonazista che imperversa nell’occidente condizionato dalla masso-finanza non se ne vedono e a noi lettori non resta che fare i conti con il budget, che non cresce, come i salari (che in Italia sono fermi da oltre 30 anni). Ha aumentato la Bonelli, lo ha fatto (ma in modo indiretto) la Bugs Comics e pochi giorni fa pure la Astorina, editore di Diabolik. L’aumento è stato in media di 50 centesimi che rapportato a tutte le testate che un lettore compra incide in maniera rilevante, elevando la spesa di almeno 3,00 euro per sei testate.

E Max Bunker quando aumenterà il prezzo di Alan Ford, perché l’aumento ci sarà, è inevitabile, lo sa il semper voster e lo sanno i lettori. Di aumento già si parlava lo scorso anno quando Bunker, parlando di cambiamenti al formato della serie, disse che il prezzo sarebbe cresciuto insieme alle dimensioni (che avrebbero dovuto essere quelle della serie Max Graphic Novel, ovvero 15×21). Se finora non c’è stato alcun aumento, ciò non significa che non ci sarà. Sarebbe infatti assurdo pensare che l’editore di Alan Ford, molto più debole degli altri, non aumenti il prezzo di copertina. Se i forti hanno aumentato, anche Alan Ford dovrà chiedere ai suoi lettori un piccolo sacrificio.

Si spera però che l’aumento non ci sia e in un certo qual modo, se finora tutto quello che Bunker ha detto (chiusura della collana, cambio del formato ed arrivo di una ristampa anastatica) è stato smentito dai fatti, potrebbe anche darsi che Alan Ford continui a costare 5,00 euro come oggi. A ben vedere, però, un piccolo aumento c’è stato, anche se in modo indiretto. Le storie di Alan Ford hanno visto calare le pagine a 90, mentre il resto della collana è occupato da ristampe di vecchie serie di Bunker con una resa grafica pessima (spesso infatti è difficile leggere i balloon). Ciò potrebbe avvalorare la prospettiva di chi ritiene che almeno il prezzo della serie, sia pure con meno pagine di Alan Ford, resti fissato a 5,00 euro. Se poi dovesse aumentare, allora sarebbe un doppio aumento visto che le pagine della serie principale sono già diminuite in maniera vistosa.

Dario Perucca ha lasciato Alan Ford e la 1000voltemeglio?

Oggi si è avuta conferma che anche nel n. 662 Alan Ford non sarà impreziosito dai disegni di Dario Perucca bensì da un altro. Dato che l’assenza del disegnatore classico di AF inizia a farsi sentire, fioccano le ipotesi: che gli è successo? Ha lasciato il sodalizio con Max Bunker e quindi con 1000voltemeglio Publishing o si sta occupando delle tavole di Petra, la nuova testata annunciata da Bunker un anno fa, ma di cui, ad oggi, non si è visto un emerito cazzo? Il che basta per far sorgere più di un dubbio sulla sua effettiva esistenza come progetto: è un’altra bufala come quelle dell’ultimo periodo? Capire cosa sta succedendo nel mondo di Bunker è diventato complicato.

I lettori sono confusi e in parte arrabbiati perché si sentono presi in giro da Bunker, che prima ha dichiarato che la collana sarebbe stata stoppata con il n. 660, poi che invece sarebbe continuata ma in un formato più grande (quello della collana Graphic Novel, ovvero il 15×21), poi ancora che la serie pare andare avanti ma con formato e prezzo uguale. E questo almeno è già qualcosa, sia perché significa che AF continua, sia perché non aumenta di prezzo e di questi tempi non è una cattiva notizia, almeno per chi continua a seguire la serie mensile. La domanda resta, però.

Che fine ha fatto Dario Perucca? E’ immaginabile oggi avere un AF senza Perucca? Non stiamo parlando di Magnus, il cui livello è rimasto ineguagliato. Perucca è un imitatore di Raviola, ma non è Magnus e questo i lettori lo hanno sempre saputo. In parte, la responsabilità è anche di Bunker che ha sempre cercato un sostituto di Magnus e non lo ha mai trovato. Oggi AF è una serie che presenta storie senza senso, brandelli di trama che il disegnatore di turno è costretto a mettere insieme per cercare di costruire un filo logico (tentativo finora fallito miseramente). I fan si chiedono anche se Luca Esposito sarà il disegnatore ufficiale di AF o se magari si alternerà con altri.

Domande a cui è difficile dare una risposta perché è probabile che nemmeno Bunker lo sappia. Anzi, è probabile che si vada avanti navigando a vista, senza un programma preciso da seguire. Sul tavolo restano sempre i frammenti delle storie di Bunker che il disegnatore deve assemblare creando di fatto la storia. Se è vera la prima ipotesi, ovvero che Perucca sta lavorando su Petra, è possibile che l’assenza sostanziale di Bunker su AF trovi spiegazione nel fatto che anche il creatore stia lavorando a tempo pieno su questa nuova serie ed il silenzio del semper voster nell’editoriale Max Dixit non contribuisce a credere sul fatto che Petra esista veramente.

C’è poi un’altra possibilità che riguarda Dario Perucca: poiché già in passato a volte si è assentato per varie ragioni sulla serie, è possibile che Bunker negli ultimi anni abbia selezionato degli altri disegnatori per sostituirlo in caso di sua temporanea assenza. Infine, c’è chi pensa che tutto questo sia stato voluto dal medesimo Max Bunker perché almeno in questo modo, la gente parla di lui e delle sue creazioni. Perciò la notizia della chiusura di AF con il n. 660 potrebbe essere stata fatta circolare proprio per alimentare interesse. Io però ho mollato la serie con il n. 652. Non me ne voglia chi ancora segue AF, però non si possono spendere 5,00 euro per leggere storie senza capo né coda e senza che lo stesso Bunker intervenga per spiegare tutta questa situazione.

I dati di vendita di Alan Ford aggiornati al 2024: è crisi nera!

La situazione di Alan Ford in questo periodo non è delle migliori e complice le varie giravolte di Max Bunker che prima dice una cosa e per poi smentirla poco dopo, non vi sono i presupposti per uscire dalla crisi in cui lui medesimo ha precipitato il personaggio con il rifiuto di affidarne le sorti ad altri scrittori. I figli nulla possono fare perché il semper voster, nonostante l’età (85 anni) è ancora fermo sul seggio del potere. Decide solo lui da solo. Come al solito.Tutto ciò si è abbattuto sulle “vendite” della collana che negli anni sono precipitate. Secondo stime ufficiose, oggi la serie di storie inedite di Alan Ford vende all’incirca 2.500 copie, che è bene precisare, non sono poche se si tiene conto del numero basso di edicole ancora aperte in Italia, che sono 11.000. Ciò significa che AF è venduto in 3 edicole su 10, meglio di tante altre serie Bonelli, ma non di Diabolik.

Il re del terrore di Clerville che Bunker non è mai riuscito a sconfiggere (ma forse ci sarebbe riuscito se non avesse fatto precipitare il suo Kriminal nella mediocrità nei primi anni ’70 insieme a Satanik). 2.500 copie è un “risultato” che Max Bunker potrebbe addirittura migliorare se optasse per un “rilancio” in grande stile di AF affidando la collana ad uno scrittore diverso da lui, però questo significherebbe per lui la fine di Bunker come il semper voster e quindi non lo farà mai. Perché per lui AF non conta quanto l’immagine che lui si è costruito negli anni. AF può chiudere ma non il semper voster che ha già annunciato un nuovo personaggio, Petra.

Max Bunker non ha mai riconosciuto che la crisi della serie è iniziata con la rottura con Magnus, avvenuta con il n. 75 del 1975. Non si sa se è vero ciò che dicono molti quando affermano che non comprano più AF da allora, ma è probabile che la maggior parte AF abbia continuato a comprarlo o la serie si sarebbe estinta come quelle di Kriminal e Satanik. Cinque anni dopo la fine del sodalizio con Magnus, il semper voster diede la stura alla “crisi” della Marvel in Italia con una gestione delle collane che non aveva alcun senso (la fissa per l’uscita quindicinale fu una delle pecche che più di tutto creò il disastro) e così tre anni dopo, nel febbraio 1984 chiusero tutte le serie della House of Ideas. Spider-Man non riuscì mai più a raggiungere il record di 250.000 copie del 1977 (e oggi la serie Panini vende poco più di 3.500 copie). Bunker però non si è mai arreso.

E con Petra lui spera di far tornare a splendere la sua stella perché non è da escludere che le storie senza ne capo né coda di AF siano il risultato di una mancata cura perché ora si sta dedicando solo a Petra, di cui però non si sa ancora nulla, né un disegno o altro è trapelato dalla coltre di mistero che lui ha creato intorno a questa nuova creazione. Forse qualcosa si saprà a Lucca in autunno. L’attesa dei fan bunkeriani intanto cresce, pur sempre nella consapevolezza che potrebbe non esserci nulla dato che, a ben vedere, è piuttosto strano che dopo un anno di Petra non si sappia ancora nulla e che nemmeno una tavola o immagine sia stata pubblicata.

Non è che Alan Ford ha chiuso e Bunker non lo ammette?

Di Alan Ford n. 660 si è detto molto in questi giorni, ma mancava qualcosa e così quando mi sono imbattuto nel commento di Marco Poggi sul forum di Comicus, non potevo non riportarlo qui per offrire un punto di vista differente. Ecco quello che ha scritto:

Seconda parte della saga cominciata due numeri fa, sempre scritta da M. Bunker, ma disegnata, stavolta dal potabile Luca Esposito, perché Dario Perucca si limita alla cover. Abbiamo atteso un mese di troppo, per vedere la fine di questa storia del bel biondino ed ora che è terminata, un po’ è deludente, specie se fosse stata l’ultima storia di AF, che non chiude.

Esposito è graficamente più alanfordiano della disegnatrice del numero precedente, che doveva essere qui, non un mese fa. Angolo della posta dove Luciano/Max non parla di niente, anche se sappiamo che il mese prossimo uscirà un albo omaggio per Paolo Piffarerio!!! (ma perché lui?).

A margine si può arguire che questa sia ad oggi la più recente storia inedita di Alan Ford e siccome il mese prossimo uscirà una ristampa, si può affermare che AF inedito abbia chiuso i battenti? Così parrebbe dato che non si sa se nel n. 662 uscirà ancora una ristampa “omaggiante” o una storia inedita. Intanto, però, tutti si chiedono: che fine ha fatto Perucca?