Le eclatanti sorprese di Batman (vol. 3) n. 149 di Chip Zdarsky

In questi giorni, si parla molto in Usa del n. 149 di Batman (vol. 3) di Chip Zdarsky, tanto che sembra un epilogo dell’intera run dello scrittore sulla serie. Le questioni in sospeso vengono risolte e viene stabilito un nuovo status quo, che promette un futuro migliore per il Cavaliere Oscuro. Allo stesso tempo è una storia piacevolmente su piccola scala, che non perde mai di vista il dramma inaspettatamente umano al suo centro. È finalmente giunto il momento per Bruce di affrontare il clone di se stesso creato da Zur-En-Arrh, ma più che assumere la forma di una grande battaglia, gran parte dell’albo è costituito da due versioni dello stesso uomo che parlano. Una sorpresa.

Il numero si apre due settimane dopo la sconfitta di Failsafe da parte di Batman. C’è un nuovo vigilante a Gotham: il Robin cattivo creato da Zur-En-Arrh, un po’ più vecchio di quando lo abbiamo visto l’ultima volta, ma che sta ancora cercando di portare una giustizia brutale nelle strade. Batman lo ha seguito e alla fine lo affronta a Crime Alley, battendolo subito. Bruce riporta il suo clone all’arenaria dove può aiutarlo a schiarirsi la mente dalla programmazione di Zur. Sfortunatamente una cosa è chiara: il clone sta invecchiando velocemente essendo stato progettato come soluzione a breve termine a un problema e sebbene pensi e si senta come un vero essere umano, gli restano solo poche settimane di vita. Il suo destino purtroppo si prospetta più che tragico.

Mentre Batman tenta invano di salvare la vita del clone, inizia anche a riacquistare i ricordi persi mentre era sotto il controllo di Zur. Scopre uno dei covi nascosti del suo malvagio alter ego tornando alla Wayne Enterprises per la prima volta dopo molto tempo e si accorge che dopo diversi anni é di nuovo un miliardario. Spera di poter usare questi soldi per salvare la vita del clone Bruce, ma è chiaro che il tempo sta per scadere. Non solo, ma al clone è stata amputata e preservata la mano destra, il che implica che il vero Bruce potrebbe essere in grado di farla innestare di nuovo per sostituire la sua mano persa nel n. 134. Bruce trascorre gran parte delle successiva settimane da solo con il clone, tenendogli compagnia nei suoi giorni di morte.

Quando raggiunge la fine, il clone esprime il bisogno di visitare Wayne Manor per vederlo con i propri occhi, anche se ora appartiene a Vandal Savage. Alla fine il clone dice: “È una bella vita. Una vita in cui si aiuta e si viene aiutati”. Muore pacificamente con Bruce Wayne – suo “padre”, nemico e in definitiva, suo amico – al suo fianco. Sulla scia di tutto ciò, il vero Bruce viene rinvigorito con un nuovo scopo. Si propone di mettere a frutto i suoi soldi acquistando una nuova casa, la abbandonata Lohmuller Mansion. Bruce intende rinnovarla e renderla una casa per la Bat-Family, ribattezzandolo Pennyworth Manor in onore di Alfred, seppellendo lì anche il suo clone.

Come ulteriore segno della sua volontà di impegnarsi nuovamente nella sua missione, Bruce acquista anche gli isolati circostanti con l’intenzione di trasformarli in spazi abitativi a prezzi accessibili per organizzazioni di beneficenza. “Se c’è una cosa che ho imparato stando nell’arenaria,” dice a un certo punto, “è che apparteniamo alla città, come parte di essa”. È una conclusione toccante e piena di speranza e che sembra molto simile a una pulizia dei mazzi mentre Zdarsky forse si avvicina alla fine del suo tempo su Batman, di cui però almeno scriverà il n.150 e gli albi collegati al crossover Potere Assoluto, ma non sappiamo ancora chi ci sarà come scrittore dal n. 153 in poi. O forse non andrà da nessuna parte e sta semplicemente preparando la fase successiva di quella che è stata una serie di fumetti divertente, strana, stimolante, frustrante, ma interessante.  

La cosa più importante è che dà ancora una volta speranza a Bruce Wayne. Sappiamo che grandi e probabili eventi traumatici sono in arrivo con l’incombere del Potere Assoluto, ma il Batman che li affronterà non è più un solitario isolato bensì qualcuno con amici e famiglia, oltre che in dolce riunione con Selina Kyle dopo la fine di Gotham War. Dopo avere trascorso gli ultimi anni a combattere cloni, personalità malvagie di riserva e versioni Android di se stesso, Batman n. 149 ti lascia con la sensazione che, finalmente , Bruce Wayne sappia chi è veramente ancora una volta.

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