Il sistema del fumetto italiano sta fallendo ma nessuno lo dice

La notizia del nuovo aumento dei prezzi di copertina della Bonelli ha sorpreso solo coloro che, assuefatti alla narrazione dominante secondo cui va tutto bene, non hanno ancora riacceso il cervello. In realtà, non va bene un cazzo e si può dire che il sistema del fumetto italiano stia andando tutto a puttane. Gli editori infatti aumentano i prezzi per sopperire alle pesanti perdite derivanti in parte dal calo di lettori e soprattutto dall’aumento dei costi di produzione, in primis carta ed energia, ma non aumentano la qualità dei contenuti così la gente è più indotta a lasciare le varie letture piuttosto che a fare sacrifici per continuare a comprare le diverse collane proposte.

Un altro elemento tragico della attuale situazione è l’euro, che oltre a devastare l’economia di un intero continente, genera aumenti molto superiori al periodo in cui c’era la lira. Se prima infatti gli aumenti, che arrivavano ogni 3-4 anni, erano di 100-200 lire, oggi i 50 centesimi di euro equivalgono a 1.000 lire, cinque volte gli aumenti del tempo della lira. Eppure oggi ci sono ancora persone che non credono al fatto che con l’arrivo dell’euro le cose siano peggiorate né credono che l’euro fu solo uno degli elementi che la cricca della masso-finanza ha ideato per mettere in ginocchio i popoli europei. Hanno spento il cervello da tempo e così si bevono tutto.

Sono anche convinti che oggi la bolletta è così elevata per colpa della guerra russo-ucraina e non pensano alla possibilità che dietro gli aumenti vi siano le speculazioni dei gruppi che controllano l’energia, i quali sono liberissimi di fare i loro giochi sicuri che i governi non interverranno con misure per proteggere i cittadini. Siamo pertanto tutti alla mercè delle strategie di persone e gruppi criminali al di sopra di ogni sistema legale e democratico e in piccolo anche i lettori di fumetti subiscono i nefasti effetti delle loro manovre sia pure in maniera indiretta attraverso il costante aumento dei prezzi. Già infatti si parla di un nuovo aumento che avverrà verso la fine del prossimo anno che dovrebbe portare i prezzi delle collane Bonelli a 5,90 euro. E non sarà l’ultimo.

Quindi, ci si chiede fino a che punto i lettori potranno sostenere il mercato se i prezzi continueranno ad aumentare in maniera così vertiginosa. Di questo passo chiuderanno davvero tutti o resteranno in piedi solo una manciata di editori che proporranno pochi fumetti a prezzi folli ad una ristrettissima fascia di fan, gli unici che potranno, essendo ricchi, sostenere i costi delle collane. Il fumetto cesserà di essere un prodotto popolare come è sempre stato e in una certa misura già oggi è così. Io, ad esempio, acquisto come serie regolari solo L’Uomo Ragno, Marvel Integrale: X-Men e Diabolik, oltre a Flash in lingua originale e qualche manga quando posso. Sembra poco ma tutto ciò mi costa circa 25,00 euro al mese, che secondo il vecchio conio fanno 50.000 lire.

All’epoca sarebbero stati molti dato che con un costo medio di una testata a fumetti di 3.500 lire e con un budget di 40-50.000 lire ci si poteva comprare tantissima roba (almeno 12-13 testate). Quindi l’euro non ha arricchito nessuno, tranne pochi accaparratori in grado di concentrare le ricchezze, mentre la grande massa è stata costantemente impoverita. Il fenomeno però è solo europeo e italiano in particolare. In Usa i prezzi sono cresciuti negli ultimi 25 anni, però gli aumenti sono arrivati ogni 8-9 anni circa. Nel 1993 un albo americano costava 1,25 $, poi arrivarono i titoli Image che partirono da prezzi molto alti per sfruttare il momento (1,95 $). Oggi il costo medio di un albo Usa di 32 pagine è di 3,99 $. Imparagonabile invece il costo di allora di un albo pubblicato in Italia dai licenziatari dei comics Usa con il prezzo attuale stabilito sulla base dell’euro.

Se al tempo il costo medio era di 2.700 lire (come quello de L’Uomo Ragno) oggi siamo a 10.000 lire e siccome UR esce due volte al mese il costo totale è di 20.000 lire. E pensare che anche allora i lettori si lamentavano del fatto che i fumetti costavano parecchio e quando usciva uno speciale dal costo di 8-10.000 lire erano proteste serrate sulle pagine della posta degli albi. Anche i Bonelli erano carucci. In media il costo era di 2.500 lire, ma oggi si è arrivati a 5,40 euro che equivalgono a 11.000 lire. Tutto ciò ha avuto come effetto nel corso degli anni di far calare molto il numero dei lettori, in parte delusi dal calo di qualità dei contenuti, in parte dai prezzi sempre più alti e dalla concorrenza di altre spese. E i prezzi continuano a crescere più velocemente di prima.

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