I dati di vendita di Alan Ford aggiornati al 2024: è crisi nera!

La situazione di Alan Ford in questo periodo non è delle migliori e complice le varie giravolte di Max Bunker che prima dice una cosa e per poi smentirla poco dopo, non vi sono i presupposti per uscire dalla crisi in cui lui medesimo ha precipitato il personaggio con il rifiuto di affidarne le sorti ad altri scrittori. I figli nulla possono fare perché il semper voster, nonostante l’età (85 anni) è ancora fermo sul seggio del potere. Decide solo lui da solo. Come al solito.Tutto ciò si è abbattuto sulle “vendite” della collana che negli anni sono precipitate. Secondo stime ufficiose, oggi la serie di storie inedite di Alan Ford vende all’incirca 2.500 copie, che è bene precisare, non sono poche se si tiene conto del numero basso di edicole ancora aperte in Italia, che sono 11.000. Ciò significa che AF è venduto in 3 edicole su 10, meglio di tante altre serie Bonelli, ma non di Diabolik.

Il re del terrore di Clerville che Bunker non è mai riuscito a sconfiggere (ma forse ci sarebbe riuscito se non avesse fatto precipitare il suo Kriminal nella mediocrità nei primi anni ’70 insieme a Satanik). 2.500 copie è un “risultato” che Max Bunker potrebbe addirittura migliorare se optasse per un “rilancio” in grande stile di AF affidando la collana ad uno scrittore diverso da lui, però questo significherebbe per lui la fine di Bunker come il semper voster e quindi non lo farà mai. Perché per lui AF non conta quanto l’immagine che lui si è costruito negli anni. AF può chiudere ma non il semper voster che ha già annunciato un nuovo personaggio, Petra.

Max Bunker non ha mai riconosciuto che la crisi della serie è iniziata con la rottura con Magnus, avvenuta con il n. 75 del 1975. Non si sa se è vero ciò che dicono molti quando affermano che non comprano più AF da allora, ma è probabile che la maggior parte AF abbia continuato a comprarlo o la serie si sarebbe estinta come quelle di Kriminal e Satanik. Cinque anni dopo la fine del sodalizio con Magnus, il semper voster diede la stura alla “crisi” della Marvel in Italia con una gestione delle collane che non aveva alcun senso (la fissa per l’uscita quindicinale fu una delle pecche che più di tutto creò il disastro) e così tre anni dopo, nel febbraio 1984 chiusero tutte le serie della House of Ideas. Spider-Man non riuscì mai più a raggiungere il record di 250.000 copie del 1977 (e oggi la serie Panini vende poco più di 3.500 copie). Bunker però non si è mai arreso.

E con Petra lui spera di far tornare a splendere la sua stella perché non è da escludere che le storie senza ne capo né coda di AF siano il risultato di una mancata cura perché ora si sta dedicando solo a Petra, di cui però non si sa ancora nulla, né un disegno o altro è trapelato dalla coltre di mistero che lui ha creato intorno a questa nuova creazione. Forse qualcosa si saprà a Lucca in autunno. L’attesa dei fan bunkeriani intanto cresce, pur sempre nella consapevolezza che potrebbe non esserci nulla dato che, a ben vedere, è piuttosto strano che dopo un anno di Petra non si sappia ancora nulla e che nemmeno una tavola o immagine sia stata pubblicata.

Lascia un commento